Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

giovedì 18 dicembre 2014

18 Dicembre – Novena di Natale – Terzo Giorno

 Novena di Natale 

03_Gesù_figlio_dell_uomo









Originally posted on 

“Gesù figlio dell’uomo” (Luca 1,26-33)
«O Sapienza,
che esci dalla bocca dell’Altissimo,
ed arrivi ai confini della terra,
e tutto disponi con dolcezza:
vieni ad insegnarci la via della prudenza.
O Adonai,
e condottiero di Israele,
che sei apparso a Mosè tra le fiamme,
e sul Sinai gli donasti la legge:
redimici col tuo braccio potente.
O Radice di Jesse,
che sei un segno per i popoli,
innanzi a te i re della terra non parlano,
e le nazioni ti acclamano:
vieni e liberaci,
non fare tardi.
O Chiave di David,
e scettro della casa di Israele,
che apri e nessuno chiuse,
chiudi e nessuno apre:
vieni e libera lo schiavo

dal carcere,
che è nelle tenebre,
e nell’ombra della morte.
O (astro) Sorgente,
splendore di luce eterna,
e sole di giustizia:
vieni ed illumina
chi è nelle tenebre,
e nell’ombra della morte.
O Re delle Genti,
da loro…
View original 279 more words

Novena di Natale
18 dicembre - TERZO GIORNO
INVITATORIO
Venite adoriamo il Re
Signore
che sta per venire
Regem venturum
Dominum
venite adoremus.
Godi figlia di Sion
esulta figlia di
Gerusalemme,
ecco il Signore verrà
ed in quel giorno vi sarà
gran luce
i monti stilleranno dolcezza
e dai colli scorrerà latte e
miele
perché verrà un gran profeta
ed Egli rinnoverà
Gerusalemme.
Iucundare filia Sion
et exulta satis filia
Jerusalem.
Ecce Dominus veniet
et erit in die illa lux magna
et stillabunt montes
dulcedinem
et colles fluent lac et mel
quia veniet Propheta
magnus
et ipse renovabit
Jerusalem.
Venite adoriamo il Re
Signore
che sta per venire
Regem venturum
Dominum
venite adoremus.
Ecco dalla casa di Davide
verrà il Dio-Uomo
a sedersi sul trono
vedrete e godrà il vostro
cuore.
Ecce veniet Deus
et Homo de domo David
sedere in throno
et videbitis et gaudebit
cor vestrum.
Venite adoriamo il Re
Signore
che sta per venire
Regem venturum
Dominum
venite adoremus.
Ecco verrà il Signore,
il nostro Protettore
il Santo d'Israele
portando sul capo la corona
regale
e dominerà da un mare
all'altro
e dal fiume ai confini
estremi della terra.
Ecce veniet Dominus
protector noster
Sanctus Israel
coronam regni habens in
capite suo
et dominabitur a mari
usque ad mare
et a flumine usque
ad terminos orbis terrarum.
Venite adoriamo il Re
Signore
che sta per venire
Regem venturum
Dominum
venite adoremus.
Ecco apparirà il Signore
e non mancherà di parola
se indugerà attendilo,
perché verrà e non potrà
tardare.
Ecce apparebit Dominus
et non mentietur
si moram fecerit
expecta eum
quia veniet et non tardabit.
Venite adoriamo il Re
Signore
che sta per venire
Regem venturum
Dominum
venite adoremus.
Il Signore discenderà come
come pioggia sul vello
in quei giorni spunterò la
giustizia
e l'abbondanza della pace
tutti i re della terra
lo adoreranno
e i popoli lo serviranno.
Descendet Dominus sicut
pluvia in vellus
orietur in diebus
eius justitia
et abundantia pacis
et adorabunt eum omnes
reges terrae
omnes gentes servient ei.
Venite adoriamo il Re
Signore
che sta per venire
Regem venturum
Dominum
venite adoremus.
Nascerà per noi un bimbo
e sarà chiamato Dio forte
egli siederà sul trono di
Davide suo padre
e sarà un dominatore
e avrà sulle spalle
la potestà regale.
Nascetur nobis parvulus
et vocabitur Deus fortis
ipse sedebit super thronum
David patris sui
et imperabit
cujus potestas super
humerum ejus.
Venite adoriamo il Re
Signore
che sta per venire
Regem venturum
Dominum
venite adoremus.
Betlemme città
del sommo Dio
da te nascerà il dominatore
d'Israele
la sua nascita risale
al principio dei giorni
dell'eternità
e sarà glorificato in mezzo
a tutta la terra
e quando Egli sarà venuto
vi sarà pace sulla nostra
terra.
Bethlehem civitas Dei
Summi
ex te exiet Dominator
Israel
et egressus eius sicut a
principio dierum
aeternitatis
et magnificabitur in medio
universae terrae
et pax erit in terra nostra
dum venerit.
Venite adoriamo il Re
Signore
che sta per venire
Regem venturum
Dominum
venite adoremus.


POLISALMO
Gioiscano i cieli
ed esulti la terra
tripudiate di gioia o monti.
Laetentur coeli
et exultet terra
iubilate montes laudem.
Prorompano i giocondità
i monti
e i colli in giustizia.
Erumpant montes
jucunditatem
et colles justitiam.
Perché verrà il nostro
Signore
e avrà misericordia
dei suoi poveri.
Quia Dominus noster veniet
et pauperum suorum
miserebitur.
Stillate cieli dall'alto
e piovano il Giusto le nubi
si apra la terra e germogli
il Salvatore.
Rotate coeli desuper
et nubes pluant Justum
aperiatur terra et germinet
Salvatorem.
Ricordati di noi Signore
e visitaci con la tua salvezza.
Memento nostri Domine
et visita nos in salutari tuo.
Dimostraci o Signore
la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
Ostende nobis Domine
misericordiam tuam
et salutare tuum
da nobis.
Manda o Signore l'Agnello
Dominatore della terra
da Pietra del deserto al
monte della figlia di Sion.
Emitte Agnum Domine
Dominatorem terrae
de petra deserti ad montem
filiae Sion.
Vieni a liberanci Signore,
Dio degli eserciti
mostraci il tuo volto
e saremo salvi.
Veni ad liberandum nos
Domine Deus virtutum
ostende faciem tuam
et salvi erimus.
Vieni o Signore a visitarci
nella pace
affinché godiamo al tuo
cospetto con cuore sincero.
Veni Domine visitare
nos in pacem
ut laetemur coram te corde perfecto.
Affinché conosciamo
o Signore sulla terra
la tua via
in mezzo a tutte le genti
la tua salvezza.
Ut cognoscamus Domine
in terra viam tuam
in omnibus gentibus
salutare tuum.
Ridesta Signore
la tua potenza
e vieni in nostra salvezza.
Excita Domine potentiam
tuam et veni
ut salvos facias nos.
Vieni Signore e non tardare
perdona i delitti
del tuo popolo.
Veni Domine
et noli tardare
relaxa facinora
plebi tua.
Volessi tu squarciare i cieli
e discendere
davanti a te i monti
si scioglierebbero.
Utinam dirumperes coelos
et descenderes
a facie tua montes
defluerent.
Vieni e mostraci
il tuo volto o Signore
tu che siedi al di sopra
dei Cherubini.
Veni et ostende nobis
faciem tuam Domine
quia sedes super Cherubim.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Gloria Parti et Filio
et Spiritui Sancto.
Come era in principio
ora e sempre
e nei secoli dei secoli.
Amen.
Sicut erat in pricipio
ora et nunc et semper
et in saecula saeculorum
Amen.


LITURGIA DELLA PAROLE


OMELIA


INNO
L'eco d'un grido nitido
gli occulti mal rimprovera
siano fugati gli incubi
Gesù dall'alto sfolgora.
En clara voz redarguit
obscura quaeque personans
procul fugentur somnia
ab alto Jesus promicat.
Ecco l'Agnel discendere
a condonare il debito:
unanimi con lacrime
orsù, chiediamo grazie.
Ecce Agnus ad nos mittitur
laxare gratis debitum
omnes simul cum lacrimis
precemur indulgentiam.
L'almo Autor del secolo
assunse corpo carneo
per far la carne libera
e gli uomini non perdere.
Beatus auctor saeculi
servile corpus induit
ut carne carnem liberans
ne perderet quos condidit.
Nel sen di Madre Vergine
scende celeste grazia:
cela quel sen vergineo
mistero incomprensibile.
Castae parentis viscera
coelestis intrat gratia
venter puellae bajulat
secreta quae non noverat.
Divien quel sen purissimo
tempio di Dio l'Altissimo
il Figlio chiude integno
senza conoscer uomini.
Domus pudici pectoris
templum repente fit Dei
intacta nesciens virum
concepit alvo Filium.
Al Padre Dio si gloria
e al Suo Figlio unico
insieme al Paraclito
nei secoli dei secoli.
Amen.
Deo Patri sit gloria
eiusque soli Filio
cum Spiritu Paraclito
in saeculorum saecula.
Amen.
Stillate cieli dall'alto
e piovano il Giusto le nubi.
Si apra la terra
e germogli il Salvatore.
Rotate coeli desuper
et nubes pluant Justum.
Aperiatur terra
et germinet Salvatorem.


ANTIFONA AL MAGLIFICAT
O Adonai e Giuda della casa
d'Israele, che si apparso a
Mosè nel fuoco del roveto
ardente e gli hai dato la
legge dul Sinai; vieni con il
tuo braccio a redimerci.
O Adonai, et Dux domus
Israel, qui Moysi in igne
flammae rubi apparuisti
et ei in Sinai legem dedisti:
veni ad redimendum nos in
brachio exiento.


MAGNIFICAT
L'anima mia magnifica
il Signore
e il mio spirito esulta
il Dio mio Salvatore.
Magnificat
anima mea Dominum.
Et exultavit Spiritus meus
in Deo salutari meo.
Perché ha guardato l'umiltà
della sua serva
d'ora in poi
le generazioni
mi chiameranno beata.
Quia respexit humilitatem
ancillae suae
ecce enim ex hoc beatam
me dicent omnes
generationes.
Grandi cose ha fatto in me
l'Onnipotente
e santo è il Suo nome.
Quia fecit mihi magna
qui potens est
et sanctum nomen eius.
Di generazione
in generazione
la sua misericordia
si stende su quelli
che lo temono.
Et misericordia
eius a progenie
in progenies
timentibus eum.
Ha spiegato la potenza
del suo braccio
ha disperso i superbi
nei pensieri del loro cuore.
Fecit petentiam
in brachio suo
dispersit superbos mente
cordis sui.
Ha rovesciato i potenti
dai troni
ha innalzato gli umili.
Deposuit potentes de sede
et exaltavit humiles.
Ha ricolmato di beni
gli affamati
ha rimandato i ricchi
a mani vuote.
Esurientes implevit bonis
et divites dimisit inanes.
Ha soccorso Israele
suo servo
ricordandosi della sua
misericordia.
Suscepit Israel puerum
suum
recordatus misericordiae
suae.
Come aveva promesso
ai nostri padri
ad Abramo e alla sua
discendenza per sempre.
Sicut locutus est ad Patres
nostros
Abraham et semini eius
in saecula.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Gloria Patri et Filio
et Spiritui Sancto.
Come era nel principio
ora e sempre
nei secoli dei secoli.
Amen.
Sicut erat in principio ora
et nunc et semper
et in saecula saeculorum.
Amen.
Il Signore dia con voi.
E con il tuo Spirito.
Dominus vobiscum.
Et cum Spiritu tuo.


ORAZIONE
Affrettati o Signore,
non tardare, e impiega
per noi l'aiuto
della tua grazia celeste,
affinché quelli
che confidano nella tua
pietà vengano sollevati
dalle consolazioni
della tua venuta.
Tu che sei Dio e vivi
e regli con Dio Padre
nell'unità dello Spirito
Santo, per tutti i secoli
dei secoli.
Amen.
Festina quesumus,
Domine, ne tardaveris,
et auxilium nobis supernae
vitutis impende
ut adventus tui
consolationibus
subleventur qui in tua
pietate confidunt.
Quis vivis et regnas
cum Deo Patre
in unitate Spiritus Sancti,
Deus, per omnia secula
saeculorum.
Amen.

3° GIORNO
PREPARIAMO LE VIE AL SIGNORE
Al popolo d'Israele, oppresso dalla schiavitù babilonese, il profeta Isaia dà un lietissimo annuncio: è prossima la liberazione. Il Signore stesso verrà in mezzo al suo popolo come Pastore buono che ha cura del debole, come Padre misericordioso che perdona i peccati, come Dio forte che sconfigge i nemici. I prescelti da Dio, però, devono impegnarsi a preparare la strada al Signore e a togliere tutti gli ostacoli del male mediante una vera conversione.

Ecco il Signore!

«Una voce grida: "Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura. Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà"» (Is 40,3-5). Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion. Alza la voce, non temere; annunzia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri» (Is 40,9-11).

Prepariamo i nostri cuori

Il Signore vuole trovare una via per entrare nei nostri cuori e dimorarvi. La voce grida nel deserto: Preparate una strada. Questa voce giunge prima all'orecchio e dopo, o meglio attraverso l'ascolto, la parola penetra nell'intelletto. Preparate, dice la voce, una strada al Signore. Quale via gli prepareremo? Una strada materiale? Ma la parola di Dio può richiedere una simile via? Non occorre piuttosto preparare al Signore una via interiore e tracciare nel nostro cuore delle strade diritte, piane? Sì, questa è la via per cui la Parola di Dio si introduce per stabilirsi nel cuore dell'uomo. Prepariamo una via al Signore con una buona coscienza, rendiamo piana la strada perché il Bambino Gesù possa camminare in noi senza difficoltà e donarci conoscenza dei suoi misteri e della sua venuta. 

 (Origene: "Omelie su Luca")
                                                                   *****

Pag. 1/20
NOVENA DI NATALE
Ogni giorno, dal 16 al 24 dicembre,
una storia per riflettere,
una breve meditazione
ed una preghiera
Terzo giorno – 18 dicembre
C'era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega di un
falegname. Un giorno, durante l'assenza del padrone i pastori che erano stati alla
stalla di Betlemme a onorare il Bambino Gesù tornavano a casa. Erano arrivati
tutti con le braccia cariche di doni, e ora se ne partivano a mani vuote. Eccetto
uno. Un giovane pastore aveva portato via qualcosa dalla stalla santa di
Betlemme. Una cosa che teneva stretta nel pugno. Gli altri lì per lì non ci avevano
fatto caso, finché uno di essi non disse: "Che cos'hai in mano?". "Un filo di
paglia", rispose il giovane pastore, "un filo di paglia della mangiatoia in cui
dormiva il Bambino". "Un filo di paglia!", sghignazzarono gli altri. "È solo
spazzatura. Buttalo via!". Il giovane pastore scosse il capo energicamente. "No",
disse. "Lo conservo. Per me è un segno, un segno del Bambino. Quando tengo
questa pagliuzza nelle mie mani, mi ricordo di lui e quindi anche di quello che
hanno detto di lui gli angeli". Il giorno dopo, gli altri pastori chiesero al giovane:
"Che ne hai fatto della tua pagliuzza?". Il giovane la mostrò. "La porto sempre con
me". "Ma buttala! ". "No. Ha un grande valore. Su di essa giaceva il Figlio di Dio".
"E con questo? Il Figlio di Dio vale. Non la paglia!"."Avete torto. Anche la paglia
vale tanto. Su che altro poteva stare il Bambino, povero com'era? Il Figlio di Dio
ha avuto bisogno di un po' di paglia. Questo mi insegna che Dio ha bisogno dei
piccoli, dei senza-valore. Sì, Dio ha bisogno di noi, i piccoli, che non contiamo
molto, che sappiamo così poco".
Con il passare dei giorni sembrò che il filo di paglia diventasse sempre più
importante per il giovane pastore. Durante le lunghe ore al pascolo lo prendeva
spesso in mano: in quei momenti ripensava alle parole degli angeli ed era felice di
sapere che Dio amava tanto gli uomini da farsi piccolo come loro. Ma un giorno
uno dei suoi compagni gli portò via il filo di paglia dalle mani, gridando: "Tu e la
tua maledetta paglia! Ci hai fatto venire il mal di testa con queste stupidaggini".
Stropicciò la pagliuzza e la gettò nella polvere.
Il giovane pastore rimase calmo. Raccolse da terra il filo di paglia, lo lisciò e lo
accarezzò con la mano, poi disse all'altro: "Vedi, è rimasto quello che era: un filo
di paglia. Tutta la tua rabbia non ha potuto cambiarlo. Certo, è facile fare a pezzi
un filo di paglia. Pensa: perché Dio ci ha mandato un bambino, mentre ci serviva
un salvatore forte e battagliero? Ma questo Bambino diventerà un uomo, e sarà
resistente e incancellabile. Saprà sopportare tutte le rabbie degli uomini,
rimanendo quello che è: il Salvatore di Dio per noi".
Il giovane sorrise, con gli occhi luminosi. "No. L'amore di Dio non si può fare a
pezzi e buttare via. Anche se sembra fragile e debole come un filo di paglia".
                            


MEDITAZIONE
Della vita povera che comincio a fare Gesù fin dalla sua nascita
Dispose Iddio che nel tempo in cui nacque il suo Figlio in questa terra, uscisse
l'ordine dell'imperatore che ognuno andasse a iscriversi nel luogo della sua
origine. E così avvenne che dovendo andare Giuseppe con la sua sposa in
Betlemme a farsi iscrivere secondo l'editto di Cesare, giunta l'ora del parto ed
essendo stata Maria discacciata dalle altre case ed anche dall'ospizio comune dei
poveri, fu ella costretta a starsene in quella notte in una grotta, ed ivi partorì il Re
del cielo. Se Gesù fosse nato in Nazareth, è vero che ancora sarebbe nato da
povero, ma almeno avrebbe avuta una stanza asciutta, un poco di fuoco,
pannicelli caldi ed una culla comoda. Ma no, egli volle nascere in quella grotta
fredda e senza fuoco; volle che una mangiatoia gli servisse di culla, ed un poco di
paglia pungente gli servisse di letto per più patire.
Entriamo per tanto nella spelonca di Betlemme, ma entriamo con fede. Se ci
entreremo senza fede, altro non vedremo che un povero bambino che ci muove a
compassione in rimirarlo così bello, che trema e piange per il freddo e per la
paglia che lo punge. Ma se entreremo con fede e penseremo che questo bambino è
il Figlio di Dio, che per nostro amore è venuto in terra e tanto patisce per pagare i
nostri peccati, come sarà possibile non ringraziarlo e non amarlo? 


PREGHIERA


Dolce mio Bambino, come io, sapendo quanto hai patito per me, ho potuto esserti
tanto ingrato con darti tanti disgusti? Ma queste lacrime che spargi, questa
povertà che hai eletta per mio amore, mi fanno sperare il perdono delle offese che
ti ho fatte. Mi pento, Gesù mio, di quante volte ti ho voltato le spalle e ti amo
sopra ogni cosa. Mio Dio, da oggi innanzi tu hai da essere l'unico mio tesoro ed
ogni mio bene. Ti dirò con sant'Ignazio di Loyola: Datemi l'amor vostro, datemi la
vostra grazia, e son ricco abbastanza. Niente più voglio, niente desidero, tu solo
mi basti, Gesù mio, vita mia, amore mio.
http://www.verbumweb.net/ebooks/NovenaNatale.pdf 
Questo eBook è pubblicato 
dai curatori del sito www.LaParola.it 
da dove può essere scaricata liberamente.
L’opera non ha un prezzo, tuttavia ha un costo!Se trovi quest’opera di un certo interesse e desideri che continuiamo a pubblicarlamensilmente, considera la possibilità di inviarci una donazione.Per maggiori informazioni, visita la pagina web: www.laparola.it/ebooks.php

Nessun commento:

Posta un commento