Novena di Natale
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“Gesù figlio dell’uomo” (Luca 1,26-33)«O Sapienza,
che esci dalla bocca dell’Altissimo,
ed arrivi ai confini della terra,
e tutto disponi con dolcezza:
vieni ad insegnarci la via della prudenza.O Adonai,
e condottiero di Israele,
che sei apparso a Mosè tra le fiamme,
e sul Sinai gli donasti la legge:
redimici col tuo braccio potente.O Radice di Jesse,
che sei un segno per i popoli,
innanzi a te i re della terra non parlano,
e le nazioni ti acclamano:
vieni e liberaci,
non fare tardi.O Chiave di David,
e scettro della casa di Israele,
che apri e nessuno chiuse,
chiudi e nessuno apre:
vieni e libera lo schiavo
dal carcere,
che è nelle tenebre,
e nell’ombra della morte.O (astro) Sorgente,
splendore di luce eterna,
e sole di giustizia:
vieni ed illumina
chi è nelle tenebre,
e nell’ombra della morte.O Re delle Genti,
da loro…
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Novena di Natale
18 dicembre - TERZO GIORNO | |
INVITATORIO | |
Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire | Regem venturum Dominum venite adoremus. |
Godi figlia di Sion esulta figlia di Gerusalemme, ecco il Signore verrà ed in quel giorno vi sarà gran luce i monti stilleranno dolcezza e dai colli scorrerà latte e miele perché verrà un gran profeta ed Egli rinnoverà Gerusalemme. | Iucundare filia Sion et exulta satis filia Jerusalem. Ecce Dominus veniet et erit in die illa lux magna et stillabunt montes dulcedinem et colles fluent lac et mel quia veniet Propheta magnus et ipse renovabit Jerusalem. |
Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire | Regem venturum Dominum venite adoremus. |
Ecco dalla casa di Davide verrà il Dio-Uomo a sedersi sul trono vedrete e godrà il vostro cuore. | Ecce veniet Deus et Homo de domo David sedere in throno et videbitis et gaudebit cor vestrum. |
Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire | Regem venturum Dominum venite adoremus. |
Ecco verrà il Signore, il nostro Protettore il Santo d'Israele portando sul capo la corona regale e dominerà da un mare all'altro e dal fiume ai confini estremi della terra. | Ecce veniet Dominus protector noster Sanctus Israel coronam regni habens in capite suo et dominabitur a mari usque ad mare et a flumine usque ad terminos orbis terrarum. |
Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire | Regem venturum Dominum venite adoremus. |
Ecco apparirà il Signore e non mancherà di parola se indugerà attendilo, perché verrà e non potrà tardare. | Ecce apparebit Dominus et non mentietur si moram fecerit expecta eum quia veniet et non tardabit. |
Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire | Regem venturum Dominum venite adoremus. |
Il Signore discenderà come come pioggia sul vello in quei giorni spunterò la giustizia e l'abbondanza della pace tutti i re della terra lo adoreranno e i popoli lo serviranno. | Descendet Dominus sicut pluvia in vellus orietur in diebus eius justitia et abundantia pacis et adorabunt eum omnes reges terrae omnes gentes servient ei. |
Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire | Regem venturum Dominum venite adoremus. |
Nascerà per noi un bimbo e sarà chiamato Dio forte egli siederà sul trono di Davide suo padre e sarà un dominatore e avrà sulle spalle la potestà regale. | Nascetur nobis parvulus et vocabitur Deus fortis ipse sedebit super thronum David patris sui et imperabit cujus potestas super humerum ejus. |
Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire | Regem venturum Dominum venite adoremus. |
Betlemme città del sommo Dio da te nascerà il dominatore d'Israele la sua nascita risale al principio dei giorni dell'eternità e sarà glorificato in mezzo a tutta la terra e quando Egli sarà venuto vi sarà pace sulla nostra terra. | Bethlehem civitas Dei Summi ex te exiet Dominator Israel et egressus eius sicut a principio dierum aeternitatis et magnificabitur in medio universae terrae et pax erit in terra nostra dum venerit. |
Venite adoriamo il Re Signore che sta per venire | Regem venturum Dominum venite adoremus. |
POLISALMO | |
Gioiscano i cieli ed esulti la terra tripudiate di gioia o monti. | Laetentur coeli et exultet terra iubilate montes laudem. |
Prorompano i giocondità i monti e i colli in giustizia. | Erumpant montes jucunditatem et colles justitiam. |
Perché verrà il nostro Signore e avrà misericordia dei suoi poveri. | Quia Dominus noster veniet et pauperum suorum miserebitur. |
Stillate cieli dall'alto e piovano il Giusto le nubi si apra la terra e germogli il Salvatore. | Rotate coeli desuper et nubes pluant Justum aperiatur terra et germinet Salvatorem. |
Ricordati di noi Signore e visitaci con la tua salvezza. | Memento nostri Domine et visita nos in salutari tuo. |
Dimostraci o Signore la tua misericordia e donaci la tua salvezza. | Ostende nobis Domine misericordiam tuam et salutare tuum da nobis. |
Manda o Signore l'Agnello Dominatore della terra da Pietra del deserto al monte della figlia di Sion. | Emitte Agnum Domine Dominatorem terrae de petra deserti ad montem filiae Sion. |
Vieni a liberanci Signore, Dio degli eserciti mostraci il tuo volto e saremo salvi. | Veni ad liberandum nos Domine Deus virtutum ostende faciem tuam et salvi erimus. |
Vieni o Signore a visitarci nella pace affinché godiamo al tuo cospetto con cuore sincero. | Veni Domine visitare nos in pacem ut laetemur coram te corde perfecto. |
Affinché conosciamo o Signore sulla terra la tua via in mezzo a tutte le genti la tua salvezza. | Ut cognoscamus Domine in terra viam tuam in omnibus gentibus salutare tuum. |
Ridesta Signore la tua potenza e vieni in nostra salvezza. | Excita Domine potentiam tuam et veni ut salvos facias nos. |
Vieni Signore e non tardare perdona i delitti del tuo popolo. | Veni Domine et noli tardare relaxa facinora plebi tua. |
Volessi tu squarciare i cieli e discendere davanti a te i monti si scioglierebbero. | Utinam dirumperes coelos et descenderes a facie tua montes defluerent. |
Vieni e mostraci il tuo volto o Signore tu che siedi al di sopra dei Cherubini. | Veni et ostende nobis faciem tuam Domine quia sedes super Cherubim. |
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. | Gloria Parti et Filio et Spiritui Sancto. |
Come era in principio ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen. | Sicut erat in pricipio ora et nunc et semper et in saecula saeculorum Amen. |
LITURGIA DELLA PAROLE | |
OMELIA | |
INNO | |
L'eco d'un grido nitido gli occulti mal rimprovera siano fugati gli incubi Gesù dall'alto sfolgora. | En clara voz redarguit obscura quaeque personans procul fugentur somnia ab alto Jesus promicat. |
Ecco l'Agnel discendere a condonare il debito: unanimi con lacrime orsù, chiediamo grazie. | Ecce Agnus ad nos mittitur laxare gratis debitum omnes simul cum lacrimis precemur indulgentiam. |
L'almo Autor del secolo assunse corpo carneo per far la carne libera e gli uomini non perdere. | Beatus auctor saeculi servile corpus induit ut carne carnem liberans ne perderet quos condidit. |
Nel sen di Madre Vergine scende celeste grazia: cela quel sen vergineo mistero incomprensibile. | Castae parentis viscera coelestis intrat gratia venter puellae bajulat secreta quae non noverat. |
Divien quel sen purissimo tempio di Dio l'Altissimo il Figlio chiude integno senza conoscer uomini. | Domus pudici pectoris templum repente fit Dei intacta nesciens virum concepit alvo Filium. |
Al Padre Dio si gloria e al Suo Figlio unico insieme al Paraclito nei secoli dei secoli. Amen. | Deo Patri sit gloria eiusque soli Filio cum Spiritu Paraclito in saeculorum saecula. Amen. |
Stillate cieli dall'alto e piovano il Giusto le nubi. Si apra la terra e germogli il Salvatore. | Rotate coeli desuper et nubes pluant Justum. Aperiatur terra et germinet Salvatorem. |
ANTIFONA AL MAGLIFICAT | |
O Adonai e Giuda della casa d'Israele, che si apparso a Mosè nel fuoco del roveto ardente e gli hai dato la legge dul Sinai; vieni con il tuo braccio a redimerci. | O Adonai, et Dux domus Israel, qui Moysi in igne flammae rubi apparuisti et ei in Sinai legem dedisti: veni ad redimendum nos in brachio exiento. |
MAGNIFICAT | |
L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta il Dio mio Salvatore. | Magnificat anima mea Dominum. Et exultavit Spiritus meus in Deo salutari meo. |
Perché ha guardato l'umiltà della sua serva d'ora in poi le generazioni mi chiameranno beata. | Quia respexit humilitatem ancillae suae ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes. |
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e santo è il Suo nome. | Quia fecit mihi magna qui potens est et sanctum nomen eius. |
Di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. | Et misericordia eius a progenie in progenies timentibus eum. |
Ha spiegato la potenza del suo braccio ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore. | Fecit petentiam in brachio suo dispersit superbos mente cordis sui. |
Ha rovesciato i potenti dai troni ha innalzato gli umili. | Deposuit potentes de sede et exaltavit humiles. |
Ha ricolmato di beni gli affamati ha rimandato i ricchi a mani vuote. | Esurientes implevit bonis et divites dimisit inanes. |
Ha soccorso Israele suo servo ricordandosi della sua misericordia. | Suscepit Israel puerum suum recordatus misericordiae suae. |
Come aveva promesso ai nostri padri ad Abramo e alla sua discendenza per sempre. | Sicut locutus est ad Patres nostros Abraham et semini eius in saecula. |
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. | Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. |
Come era nel principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. | Sicut erat in principio ora et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen. |
Il Signore dia con voi. E con il tuo Spirito. | Dominus vobiscum. Et cum Spiritu tuo. |
ORAZIONE | |
Affrettati o Signore, non tardare, e impiega per noi l'aiuto della tua grazia celeste, affinché quelli che confidano nella tua pietà vengano sollevati dalle consolazioni della tua venuta. Tu che sei Dio e vivi e regli con Dio Padre nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. | Festina quesumus, Domine, ne tardaveris, et auxilium nobis supernae vitutis impende ut adventus tui consolationibus subleventur qui in tua pietate confidunt. Quis vivis et regnas cum Deo Patre in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia secula saeculorum. Amen. |
3° GIORNO
PREPARIAMO LE VIE AL SIGNOREAl popolo d'Israele, oppresso dalla schiavitù babilonese, il profeta Isaia dà un lietissimo annuncio: è prossima la liberazione. Il Signore stesso verrà in mezzo al suo popolo come Pastore buono che ha cura del debole, come Padre misericordioso che perdona i peccati, come Dio forte che sconfigge i nemici. I prescelti da Dio, però, devono impegnarsi a preparare la strada al Signore e a togliere tutti gli ostacoli del male mediante una vera conversione.
Ecco il Signore!
«Una voce grida: "Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura. Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà"» (Is 40,3-5). Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion. Alza la voce, non temere; annunzia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri» (Is 40,9-11).
Prepariamo i nostri cuori
Il Signore vuole trovare una via per entrare nei nostri cuori e dimorarvi. La voce grida nel deserto: Preparate una strada. Questa voce giunge prima all'orecchio e dopo, o meglio attraverso l'ascolto, la parola penetra nell'intelletto. Preparate, dice la voce, una strada al Signore. Quale via gli prepareremo? Una strada materiale? Ma la parola di Dio può richiedere una simile via? Non occorre piuttosto preparare al Signore una via interiore e tracciare nel nostro cuore delle strade diritte, piane? Sì, questa è la via per cui la Parola di Dio si introduce per stabilirsi nel cuore dell'uomo. Prepariamo una via al Signore con una buona coscienza, rendiamo piana la strada perché il Bambino Gesù possa camminare in noi senza difficoltà e donarci conoscenza dei suoi misteri e della sua venuta.
*****
(Origene: "Omelie su Luca")
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NOVENA DI NATALE
Ogni giorno, dal 16 al 24 dicembre,
una storia per riflettere,
una breve meditazione
ed una preghiera
Terzo giorno – 18 dicembreC'era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega di unfalegname. Un giorno, durante l'assenza del padrone i pastori che erano stati allastalla di Betlemme a onorare il Bambino Gesù tornavano a casa. Erano arrivatitutti con le braccia cariche di doni, e ora se ne partivano a mani vuote. Eccettouno. Un giovane pastore aveva portato via qualcosa dalla stalla santa diBetlemme. Una cosa che teneva stretta nel pugno. Gli altri lì per lì non ci avevanofatto caso, finché uno di essi non disse: "Che cos'hai in mano?". "Un filo dipaglia", rispose il giovane pastore, "un filo di paglia della mangiatoia in cuidormiva il Bambino". "Un filo di paglia!", sghignazzarono gli altri. "È solospazzatura. Buttalo via!". Il giovane pastore scosse il capo energicamente. "No",disse. "Lo conservo. Per me è un segno, un segno del Bambino. Quando tengoquesta pagliuzza nelle mie mani, mi ricordo di lui e quindi anche di quello chehanno detto di lui gli angeli". Il giorno dopo, gli altri pastori chiesero al giovane:"Che ne hai fatto della tua pagliuzza?". Il giovane la mostrò. "La porto sempre conme". "Ma buttala! ". "No. Ha un grande valore. Su di essa giaceva il Figlio di Dio"."E con questo? Il Figlio di Dio vale. Non la paglia!"."Avete torto. Anche la pagliavale tanto. Su che altro poteva stare il Bambino, povero com'era? Il Figlio di Dioha avuto bisogno di un po' di paglia. Questo mi insegna che Dio ha bisogno deipiccoli, dei senza-valore. Sì, Dio ha bisogno di noi, i piccoli, che non contiamomolto, che sappiamo così poco".Con il passare dei giorni sembrò che il filo di paglia diventasse sempre piùimportante per il giovane pastore. Durante le lunghe ore al pascolo lo prendevaspesso in mano: in quei momenti ripensava alle parole degli angeli ed era felice disapere che Dio amava tanto gli uomini da farsi piccolo come loro. Ma un giornouno dei suoi compagni gli portò via il filo di paglia dalle mani, gridando: "Tu e latua maledetta paglia! Ci hai fatto venire il mal di testa con queste stupidaggini".Stropicciò la pagliuzza e la gettò nella polvere.Il giovane pastore rimase calmo. Raccolse da terra il filo di paglia, lo lisciò e loaccarezzò con la mano, poi disse all'altro: "Vedi, è rimasto quello che era: un filodi paglia. Tutta la tua rabbia non ha potuto cambiarlo. Certo, è facile fare a pezziun filo di paglia. Pensa: perché Dio ci ha mandato un bambino, mentre ci servivaun salvatore forte e battagliero? Ma questo Bambino diventerà un uomo, e saràresistente e incancellabile. Saprà sopportare tutte le rabbie degli uomini,rimanendo quello che è: il Salvatore di Dio per noi".Il giovane sorrise, con gli occhi luminosi. "No. L'amore di Dio non si può fare apezzi e buttare via. Anche se sembra fragile e debole come un filo di paglia".
MEDITAZIONEDella vita povera che comincio a fare Gesù fin dalla sua nascitaDispose Iddio che nel tempo in cui nacque il suo Figlio in questa terra, uscissel'ordine dell'imperatore che ognuno andasse a iscriversi nel luogo della suaorigine. E così avvenne che dovendo andare Giuseppe con la sua sposa inBetlemme a farsi iscrivere secondo l'editto di Cesare, giunta l'ora del parto edessendo stata Maria discacciata dalle altre case ed anche dall'ospizio comune deipoveri, fu ella costretta a starsene in quella notte in una grotta, ed ivi partorì il Redel cielo. Se Gesù fosse nato in Nazareth, è vero che ancora sarebbe nato dapovero, ma almeno avrebbe avuta una stanza asciutta, un poco di fuoco,pannicelli caldi ed una culla comoda. Ma no, egli volle nascere in quella grottafredda e senza fuoco; volle che una mangiatoia gli servisse di culla, ed un poco dipaglia pungente gli servisse di letto per più patire.Entriamo per tanto nella spelonca di Betlemme, ma entriamo con fede. Se cientreremo senza fede, altro non vedremo che un povero bambino che ci muove acompassione in rimirarlo così bello, che trema e piange per il freddo e per lapaglia che lo punge. Ma se entreremo con fede e penseremo che questo bambino èil Figlio di Dio, che per nostro amore è venuto in terra e tanto patisce per pagare inostri peccati, come sarà possibile non ringraziarlo e non amarlo?
PREGHIERA
Dolce mio Bambino, come io, sapendo quanto hai patito per me, ho potuto essertitanto ingrato con darti tanti disgusti? Ma queste lacrime che spargi, questa
povertà che hai eletta per mio amore, mi fanno sperare il perdono delle offese che
ti ho fatte. Mi pento, Gesù mio, di quante volte ti ho voltato le spalle e ti amo
sopra ogni cosa. Mio Dio, da oggi innanzi tu hai da essere l'unico mio tesoro ed
ogni mio bene. Ti dirò con sant'Ignazio di Loyola: Datemi l'amor vostro, datemi la
vostra grazia, e son ricco abbastanza. Niente più voglio, niente desidero, tu solo
mi basti, Gesù mio, vita mia, amore mio.
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