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venerdì 6 settembre 2013

UN AGOSTO CALDO IN CURIA << IL CICLONE FRANCESCO >> ...che ha ricevuto Kiko, Carmen e Padre Mario.

IL CICLONE FRANCESCO. UN AGOSTO CALDO IN CURIA

6 SETTEMBRE 2013 / IN NEWS DA LO STRANIERO Antonio Socci
E’ ormai l’unica persona che abbia un’autorevolezza planetaria a cui tutti guardano, papa Francesco. Lo dimostra il suo eroico tentativo di metter fine ai massacri in Siria e scongiurare una pericolosissima guerra internazionale.
Ma queste gravose incombenze non gli fanno dimenticare il suo proposito di rinnovamento della Curia. Anzi, c’è chi dice che “un ciclone è arrivato in Vaticano”.
Per capire la ventata di novità che sta portando oltretevere, dopo le decisioni relative allo Ior e ad altri organismi, oltre alla sostituzione di una serie di figure di primo piano, bisogna scoprire quello che è accaduto nelle segrete stanze durante il mese di agosto.
In passato nelle calde settimane estive in Vaticano tutto era fermo. I papi si ritiravano a Castel Gandolfo. E la Curia andava in vacanza.
Ma papa Francesco non ha fatto ferie, sente urgere i tempi. Dunque è rimasto a lavorare e ha messo in moto il vento del rinnovamento. La prima fase, insieme alle nomine, riguarda gli aspetti economici, Ha cominciato dalla cosiddetta “fabbrica dei santi”, cioè la Congregazione che si occupa di beatificazioni e canonizzazioni.
Nei giorni scorsi erano già filtrate su qualche giornale alcune indiscrezioni secondo le quali il Papa voleva “vedere chiaro nei bilanci delle postulazioni” di tutte le cause e avrebbe fatto prendere misure decise per avere il quadro della situazione.
Siamo in grado di ricostruire precisamente – documenti alla mano – quello che è accaduto nelle scorse settimane in Vaticano.
Il 18 luglio scorso il famoso chirografo del Sommo Pontefice istituisce una “Commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede”.
Una formula complessa, ma la missione è chiara. Infatti immediatamente questa commissione comincia mettendo sotto la lente di ingrandimento la Congregazione per le cause dei santi.
Quella che parte – per volontà del Papa – è una procedura così decisa e fulminea che subito – nonostante l’estate inoltrata – investe la Prefettura degli affari economici, la quale ha il compito di controllare l’amministrazione  delle diverse congregazioni.
Tale Prefettura, presieduta dal cardinale Versaldi, già il 22 luglio deve chiedere la documentazione alla Congregazione dei santi, che è presieduta dal cardinale Amato.
Quest’ultima però comunica l’impossibilità di fornire la documentazione richiesta in quanto “la Congregazione delle Cause dei Santi è completamente estranea all’amministrazione economica dei suddetti Postulatori. Questo Dicastero, quindi, in considerazione di quanto su esposto, non è in possesso della documentazione richiesta”.
Il cardinale Versaldi della Prefettura riceve tale risposta e, a sua volta, comunica questa “impossibilità” alla neonata commissione pontificia. La quale però, in data 3 agosto (attenzione alle date: è stato un agosto caldissimo per la Curia!), risponde allo stesso cardinale Versaldi con una lettera che potremmo definire di fuoco. Tre cartelle che non ammettono obiezioni.
La missiva, firmata da colui che il papa ha nominato presidente della Commissione, il Dottor Joseph F.X. Zahra (maltese), afferma che in base alle Norme fissate da Giovanni Paolo II, i Postulatori, amministrando i fondi delle cause, hanno il dovere di “tenere una contabilità regolarmente aggiornata sui capitali, valori, interessi e denaro in cassa di ogni singola causa; di avere un elenco preciso e accurato delle entrate e delle uscite”.
La lettera poi ribadisce che tutti i fondi “vanno considerati come dei fondi di cause pie” e “come tali sono soggetti” alle norme. “E’ dunque evidente che quella dei Postulatori non è un’attività autonoma, bensì, ‘delegata’ da una Superiore Autorità” a cui poi riferirsi.
Pertanto, “di concerto con questa Prefettura” vengono prospettati “eventuali provvedimenti cautelari” per mettere la Congregazione dei santi in condizioni di “svolgere il compito affidatole”.
Si chiede di disporre “con effetto immediato, il blocco temporaneo dei conti dei Postulatori e delle singole Cause, in qualunque modo intestati, correnti presso l’Istituto Opere di Religione e l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica con autorizzazione della Congregazione delle Cause dei Santi”.
E si esige dalla stessa Congregazione la raccolta dei “bilanci degli ultimi cinque anni di ogni singola causa in corso, gli estratti conto degli ultimi cinque anni relativi alle cause” e la “Lettera agli Attori contenente la conferma dei dati e l’approvazione dei bilanci”.
Il tutto dovrà essere acclarato e approvato dalla Congregazione dei santi e dalla Prefettura degli affari economici.
Come se non bastasse la lettera di Zahra, dopo aver analizzato le Norme in vigore, indica certi adempimenti che “sempre sotto la vigilanza della Congregazione delle Cause dei Santi… avrebbero dovuto essere realizzati dai Postulatori”.
In particolare la norma la quale impone che “per ogni causa che viene portata alla Sacra Congregazione gli Attori versino un contributo al Fondo per le cause povere”. E poi quelle altre norme che – nei passaggi canonici successivi – impongono analoghe “fonti di entrata” per “le cause bisognose”.
Fino ad oggi queste norme sono state osservate? La lettera osserva che “esaminando i bilanci relativi al Fondo per le cause povere (…) non sembra che tali adempimenti siano stati realizzati (…). Si richiede pertanto di domandare alla Congregazione interessata di motivare in modo documentato i motivi del mancato incremento del fondo”.
Il finale è pirotecnico: “si domanda, infine, di richiedere che la documentazione relativa alla contabilità delle singole cause sia resa disponibile entro la fine del mese di agosto”.
Pochissimi giorni per raccogliere, analizzare, approvare e trasmettere una grande mole di documenti economici e amministrativi. Si può immaginare il terremoto che questa disposizione ha provocato, in pieno agosto, fra quelle sacre e sonnolente mura dove si gestiscono tutte quelle cause.
Infatti il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, cardinale Amato – che il 5 agosto ha ricevuto questo “missile” tramite la Prefettura degli affari economici – in data 17 agosto ha spedito in forma “urgente” a tutti i Postulatori la richiesta di fornire quella documentazione (allegando pure, per tutti, la fiammeggiante lettera della Pontificia Commissione firmata da Zahra).
Non è dato sapere cosa e come sia stato trasmesso entro il 31 agosto ed è ovvio che sia stata accordata una congrua proroga, ma quel termine temporale così vicino serviva a far capire che non è ammesso alcun tergiversare.
La materia è delicata anche perché riguarda la Congregazione che procede a fare beati, santi e ad accertare i relativi miracoli. Sta particolarmente a cuore al Papa.
E’ una vicenda ancora in corso di svolgimento che però dimostra come Francesco sia estremamente deciso e – cominciando da una parte – intenda rinnovare tutto.
Ha come un fuoco che gli urge nell’intimo, il fuoco del Vangelo. E vuole che tutta la Curia e tutta la Chiesa ardano dello stesso ardore evangelico e rifulgano dell’amore di Cristo che egli sta annunciando a tutti.
Per questo nelle stesse ore in cui sta cercando di scongiurare una grave crisi planetaria e guida il ciclone di rinnovamento della Curia, desidera abbracciare e confermare nella fede chi segue il suo appello alla conversione sia col digiuno di sabato che con l’azione missionaria (ieri ricevendo Kiko Arguello e gli altri responsabili del Cammino Neocatecumenale ha detto loro: “vi ringrazio per il bene immenso che state facendo a tutta la Chiesa”)* .
La “rivoluzione” evangelica di papa Francesco è solo agli inizi. Molto altro potrà accadere, nella città vaticana e nel mondo. Come ha mostrato nei primi mesi di pontificato, con le sue quotidiane e sorprendenti omelie, non vuole semplicemente cambiare le strutture, le abitudini, i ruoli o i posti di comando, ma coltiva il desiderio più alto: cambiare i cuori.



Da “Libero”. 6 settembre 2013
Facebook: “Antonio Socci pagina ufficiale”




Papa Francesco ha ricevuto Kiko, Carmen e Padre Mario (Esp./Ita)

El Papa Francisco a los iniciadores del Camino Neocatecumenal: “Os doy las gracias por el bien inmenso que estáis haciendo a toda la Iglesia”
Esta mañana (5 settembre, ndr) el Pontífice ha recibido en el Palacio Apostólico a Kiko Argüello, Carmen Hernández y el P. Mario Pezzi
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El Papa Francisco ha recibido hoy en audiencia oficial en el Palacio Apostólico a Kiko Argüello, Carmen Hernández y el P. Mario Pezzi, iniciadores y responsable a nivel mundial del Camino Neocatecumenal. 
 
En la reunión, el Pontífice ha expresado su agradecimiento al Camino diciendo “os doy las gracias por el bien inmenso que estáis haciendo a toda la Iglesia”.
Kiko destaca el gran amor con el que el Santo Padre les ha acogido durante la media hora que ha durado el encuentro, en el que le han hablado, entre otros temas, de las missio ad gentes que esta iniciación cristiana tiene en todo el mundo, así como de la importancia de la evangelización en Asia.
Los iniciadores del Camino han explicado al Papa Francisco el deseo de organizar encuentros vocacionales en diferentes países con el fin de suscitar 20.000 sacerdotes que se pongan al servicio de la Nueva Evangelización en este continente por el que, como dijo el beato Juan Pablo II, pasaría la evangelización del tercer milenio.
El Camino Neocatecumenal, un fruto del Concilio Vaticano II. 

El pasado 26 de junio Kiko Argüello fue investido doctor honoris causa en Sagrada Teología por la Universidad Católica Juan Pablo II de Lublín (Polonia) –una de las más prestigiosas de todo el mundo– por su contribución a la renovación de la Iglesia.
Según el centro de estudios, ha seguido “atentamente las indicaciones del Concilio Vaticano II, reconduciendo a los cristianos alejados de la comunidad eclesial a las fuentes de la fe que brotan de la Biblia y de la Liturgia”. Además, subraya que el Camino Neocatecumenal “prepara la missio ad gentes; interviene activamente a fin de que el cristianismo y el judaísmo se acerquen el uno al otro y defiende los valores de la vida y de la dignidad del hombre, del matrimonio y de la familia cristiana”.


Il Pontefice ha ricevuto oggi in udienza, nel Palazzo Apostolico, Kiko Argüello, Carmen Hernández e padre Mario Pezzi. Al centro dei colloqui: le missio ad gentes e l’evangelizzazione dell’Asia
Papa Francesco ha ricevuto oggi in udienza privata, nel Palazzo Apostolico, Kiko Argüello, Carmen Hernández e padre Mario Pezzi, gli iniziatori e responsabili mondiali del Cammino Neocatecumenale. Nell’udienza, il Santo Padre ha espresso la propria gratitudine al Cammino dicendo: “Vi ringrazio per il bene immenso che state facendo a tutta la Chiesa”.
Kiko ha dichiarato di essere rimasto colpito dal “grande amore” con cui il Pontefice li ha accolti in tutta la mezz’ora in cui è durato l’incontro. Al centro dei colloqui, in particolare, le missio ad gentes che questo percorso di iniziazione cristiana porta avanti in tutto il mondo e l’urgenza di una nuova evangelizzazione in Asia. Gli iniziatori del Cammino hanno spiegato a Papa Francesco che i numerosi incontri vocazionali organizzati in diversi paesi nascono dal desiderio di raccogliere 20.000 sacerdoti al servizio della nuova evangelizzazione nel continente in cui, secondo le parole del beato Giovanni Paolo II, si svolgerà l’evangelizzazione nel terzo millennio.
Lo scorso 26 giugno, Kiko Argüello ha ricevuto la Laurea honoris causa in Sacra Teologia dalla prestigiosa Università Cattolica Giovanni Paolo II di Lublino (Polonia), per il suo contributo al rinnovamento della Chiesa. Secondo l’Ateneo, il Cammino Neocatecumenale ha seguito “attentamente le indicazioni del Concilio Vaticano II, riconducendo i cristiani che si erano allontanati dalla comunità ecclesiale alle fonti della fede che scaturiscono dalla Bibbia e dalla Liturgia”. Tra le motivazioni dell’onorificenza: “la preparazione delle missio ad gentes”, il “contributo attivo” dell’itinerario neocatecumenale “nell’incontro tra cristianesimo e ebraismo” e “nella difesa dei valori della vita, della dignità umana, del matrimonio e della famiglia cristiana “.
http://www.zenit.org/it/articles/il-papa-agli-iniziatori-del-cammino-neocatecumenale-grazie-per-il-bene-immenso-alla-chiesa

>>>> Cammino-info

Kiko Argüello
Kiko Argüello, insignito del titolo di Dottor Honoris Causa dall’ Università di Lublino

L’ ateneo Giovanni Paolo II ha concesso il titolo all’iniziatore del Cammino Neocatecumenale per il contributo al rinnovamento della Chiesa

Questa mattina si è svolta la cerimonia d’investitura Dottor Honoris Causa in Sacra Teologia all’iniziatore e responsabile del Cammino Neocatecumenale in tutto il mondo, Kiko Argüello, nel chiostro dell’Università Cattolica Giovanni Paolo II di Lublino, Polonia.
Secondo il centro di studi, il motivo della concessione di tale titolo risiede nell’“aver contribuito validamente al rinnovamento della Chiesa, seguendo attentamente le indicazioni del Concilio Vaticano II, riconducendo i cristiani allontanatisi dalla comunità ecclesiale alle fonti della fede che scaturiscono dalla Bibbia e dalla liturgia; nell’aver dato inizio, insieme alla signora Carmen Hernández, ad una istituzione postbattesimale, opera estremamente preziosa per il mondo odierno, conosciuta universalmente como Cammino Neocatecumenale. Tale forma di iniziazione cristiana, arricchita dalla bellezza della nuova estetica, svolge, oggigiorno, un’opera di evangelizzazione e rievangelizzazione, in tutto il mondo; prepara le missio ad gentes; interviene attivamente affinché cristianesimo ed ebraismo si avvicinino l’uno all’altro; difende i valori della vita e della dignità umana, del matrimonio e della famiglia cristiana.”
Durante l’evento, Argüello ha detto di sentirsi “imbarazzato” di fronte a tanto elogio, e ha spiegato a coloro che vi hanno assistito: “Come ogni cristiano, mi aspetto solamente persecuzioni”, perchè “Cristo è stato sempre odiato e perseguitato. Oggi, sono chiamato all’umiltà, accettando tutto questo”. Inoltre, ha affermato “Carmen Hernandez merita molto più di me questa laurea” (insieme a lui iniziatrice del Cammino). “Oggi io lo ricevo al posto suo, perché è lei che ha apportato, oltre a molto altro, tutta la teologia pasquale e ci ha avvicinati al popolo ebreo”. Dopo queste parole, ha annunciato il kerigma affermando che “la cosa più grande che possiamo fare in questa vita è annunciare il Vangelo”.
All’investitura hanno partecipato vari vescovi, tra i quali monsignor Kiernikowski, vescovo di Siedle, e monsignor Grzegorz Rys, vescovo di Cracovia, e circa mille persone.
L’università ha conferito la laurea honoris causa a personalità importanti, quali Benedetto XVI (quando era cardinal Ratzinger), Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’ Egidio, e Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolarini.
fonte: http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/neocatecumenali-neocathecumenals-neocatecumenali-25994/


KIKO ARGUELLO "LAUREA IN SACRA TEOLOGIA" LUBLINO




KIKO ARGUELLO ESPONE LA TESI IN ITALIANO.


Mercoledì 26 giugno 2013, si è svolta la cerimonia d'investitura Dottore Honoris Causa in Sacra Teologia all'iniziatore e responsabile del Cammino Neocatecumenale in tutto il mondo, Kiko Argüello, nel chiostro dell'Università Cattolica Giovanni Paolo II di Lublino, Polonia.


Secondo il centro di studi, la motivazione dell'onorificenza risiede nell'"aver contribuito validamente al rinnovamento della Chiesa, seguendo attentamente le indicazioni del Concilio Vaticano II, riconducendo i cristiani allontanatisi dalla comunità ecclesiale alle fonti della fede che scaturiscono dalla Bibbia e dalla liturgia; nell'aver dato inizio, insieme alla signora Carmen Hernández, ad una istituzione postbattesimale, opera estremamente preziosa per il mondo odierno, conosciuta universalmente come Cammino Neocatecumenale. Tale forma di iniziazione cristiana, arricchita dalla bellezza della nuova estetica, svolge, oggigiorno, un'opera di evangelizzazione e rievangelizzazione, in tutto il mondo; prepara le missio ad gentes; interviene attivamente affinché cristianesimo ed ebraismo si avvicinino l'uno all'altro; difende i valori della vita e della dignità umana, del matrimonio e della famiglia cristiana".

Durante l'evento, Argüello ha detto di sentirsi "imbarazzato" di fronte a tanto elogio, e ha spiegato a coloro che vi hanno assistito: "Come ogni cristiano, mi aspetto solamente persecuzioni", perchè "Cristo è stato sempre odiato e perseguitato. Oggi, sono chiamato all'umiltà, accettando tutto questo". Inoltre, ha affermato "Carmen Hernandez merita molto più di me questa Laurea. Oggi io la ricevo al posto suo, perché è lei che ha apportato, oltre a molto altro, tutto il mistero pasquale e ci ha avvicinati al popolo ebreo". Dopo queste parole, ha annunciato il kerigma affermando che "la cosa più grande che possiamo fare in questa vita è annunciare il Vangelo".

All'investitura hanno partecipato vari vescovi, tra cui monsignor Kiernikowski, vescovo di Siedle, e monsignor Grzegorz Rys, vescovo di Cracovia, insieme a circa mille persone.

L'università ha conferito la Laurea Honoris Causa a personalità importanti, quali Benedetto XVI, all'epoca cardinale Ratzinger; Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, e Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolarini.


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