Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

lunedì 5 gennaio 2015

Epifania del Signore- Commento di D. Antonello Iapicca

Epifania del Signore




6 Gennaio. Epifania del Signore. Commento audio


L'ANNUNCIO
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele. Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.  (Dal Vangelo secondo Matteo 2, 1-12)

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I Magi hanno visto la sua stella. Molte stelle illuminano il Cielo, molti uomini lo hanno scrutato cercando cammini buoni e giusti. Molti ma solo questi Magi hanno visto la sua stella. L’inquietudine del cuore, l’insoddisfazione, il desiderio e la speranza animava i loro cuori; forse per questo hanno potuto scorgere lo “spuntare” della sua stella. L’oro e le ricchezze non bastavano a farli felici. L’incenso della gloria non li saziava. La mirra ne denunciava il destino ultimo comune ad ogni uomo. E si sono messi in cammino, alla luce della sua stella.



I Magi sono immagine di ciascuno di noi oggi, affannati, con le feste natalizie ormai alle spalle, e il lavoro da ricominciare, la scuola che aspetta, i giorni da inanellare alla ricerca della felicità. I Magi hanno ricevuto una Grazia unica. I loro occhi hanno potuto riconoscere la sua stella. Tra milioni, una. Quante stelle brillano e non illuminano. Quante stelle davanti ai nostri occhi, a segnare oroscopi e cammini illusori. Ma tra tante una brilla in modo diverso. E’ la Parola, la luce che nella tradizione rabbinica e dei targum ha presieduto alla creazione, e poi all’esodo, e infine segnerà l’avvento del Messia. La luce della Parola che si fa carne. L’unica stella, la sua, che opera ciò che annuncia.
L’opera di questa Parola, la luce fatta stella, è un bambino. Un Dio bambino, l’ultimo di questa terra, mite, indifeso, povero. Un bambino, il desiderio compiuto dei nostri cuorioggi. Un bambino che puoi fargli di tutto, un bambino tra le nostre braccia, e il brivido della libertà, e della Grazia che ci schiude gli occhi sul mistero che ci salva e ci dà gioia, quella vera che non si esaurisce. Un bambino, come tutto quanto appare insignificante, piccolo, senza particolare valore nella nostra vita.
È lì che si cela la Vita che non muore. È  proprio in quel che forse butteremmo via che si nasconde il volto di Dio. Per questo anche noi abbiamo bisogno di vedere la sua stella attraverso la Chiesa che ci predica la Parola, che ci dona i sacramenti, che ci accompagna nel cammino di fede. La Chiesa, Maria, dove oggi brilla la sua stella per noi, perché non possiamo fare da soli, perché solo dal Cielo ci viene l’aiuto; Maria che ci dona il suo Figlio, e la fede che ci apre gli occhi per riconoscere in quel Bimbo il Messia che attendiamo, il Re capace di guidarci alla vera Vita. E qui, dinanzi a questo Bambino, di fronte alla nostra vita dove oggi s’incarna Dio, aprire i nostri scrigni e deporre le nostre esistenze, senza escludere nulla, anche i nostri peccati. Perché tutto di noi, dinanzi a Gesù, diviene prezioso e capace di rendergli onore, perché la sua Gloria è la nostra felicità, la nostra libertà, il perdono di ogni peccato e una vita nuova alla sua sequela.
APPROFONDIMENTI

Epifania. Per scrutare. Percorso esegetico

Solennità dell'Epifania. Testi patristici

Le icone dell'Epifania. L'arte per meditare e preparare la Solennità dell'Epifania

L'Epifania dei pittori

La stella di Betlemme. Approfondimenti. Messori, Ricciotti e molti altri

L'enigma della stella di Betlemme. di Vittorio Messori

Benedetto XVI: Omelie per l'Epifania

Benedetto XVI. l'umiltà dei Magi ci insegna a chiedere aiuto senza presumere di noi stessi

Adorazione dei magi. Dr. D. Isidro Gomá y Tomás

Solennità dell'Epifania. Omelie del Card. Caffarra

Luigi Giussani: Epifania del Signore

Don Divo Barsotti. La Festa dell'Epifania. Tutti i valori umani sono assunti dal Cristianesimo.

Per un’altra strada fecero ritorno al loro paese. P. Raniero Cantalamessa

Betlemme e dintorni: Studio biblico francescano

Non ci ruba la terra chi ci regala il Cielo. L'Epifania in un inno del V secolo

Beati gli agnelli il cui pastore è divenuto per loro pastura. La festa dell'Epifania nella tradizione siro-occidentale

Gianfranco Ravasi. Epifania: nella ricerca dei Magi la nascosta inquietudine di ogni essere umano. Il senso della “stella cometa”.

Natale, mistero d’Epifania, nella riflessione di Hans Urs von Balthasar

«Ebraismo e spiritualità cristiana». Le festività autunnali e il ciclo di Natale-Epifania




αποφθεγμα Apoftegma





La Chiesa, rispecchiandosi in Maria, 
è chiamata a mostrare agli uomini Gesù, 
nient’altro che Gesù. 
Egli infatti è il Tutto 
e la Chiesa non esiste che per rimanere unita a Lui 
e farLo conoscere al mondo.

Benedetto XVI



Malchiorre  Re di Luce alias GiuM@

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