Santa Maria,

Santa Maria,
...donna del primo sguardo, donaci la grazia dello stupore.

martedì 27 gennaio 2015

Ultimi commenti di Giovanni Nicolini su Tobia

     famigliedellavisitazione.it
Domani entriamo nella 
Lectio continua dei Salmi, dal 106(107) al 133(134). 
E’ un passo molto importante anche per l’umile bellezza della nostra quotidiana “conversazione” intorno alla Parola di Dio. Io personalmente traggo grande bene da questo nostro incontro, anche perché qualcuno ogni tanto mi scrive due righe, che accolgo molto volentieri anche se spesso sono un po’ troppo” laudative”. Ma i complimenti fanno piacere anche quando sono esagerati e addirittura sbagliati. Avverto che nel tempo nasce tra noi un’amicizia, che forse è la punta di un eisberg ben più prezioso, e cioè la nostra comunione fraterna generata da questa Parola che ci unisce ogni giorno superando tutte le nostre lontananze e distanze. Non spaventatevi per i Salmi. Sono la preghiera cristiana fin dall’inizio della nostra storia di salvezza. E’ un Libro denso anche di tante vicende e quindi ricco di molte sfaccettature. E soprattutto è la preghiera di Gesù! Quindi, chiediamo sempre a Lui di leggerci il Salmo del giorno, e di anche farci il regalo di poter vedere e ascoltare Lui nel Salmo che stiamo ascoltando. E poi anche noi, scambiamoci pensieri su quello che ascoltiamo! Allora, sorelle e fratelli carissimi, buona strada nella meraviglia della Parola di Dio. Beneditemi! E Dio vi benedica. Vostro affezionatissimo. Giovanni.

[commenti lectio] 2015  Tobia 


Ultimi commenti di Giovanni su Tobia

[lectio] Tobia 14,2-7
 Giovanni Nicolini

14,2 Tobi morì in pace all’età di centododici anni e fu sepolto con onore a Ninive. Egli aveva sessantadue anni quando divenne cieco; dopo la sua guarigione visse nella prosperità, praticò l’elemosina e continuò sempre a benedire Dio e a celebrare la sua grandezza.
3 Quando stava per morire, chiamò il figlio Tobia e gli diede queste istruzioni: 4 «Figlio, porta via i tuoi figli e rifùgiati in Media, perché io credo alla parola di Dio che Naum ha pronunciato su Ninive. Tutto dovrà accadere, tutto si realizzerà sull’Assiria e su Ninive, come hanno predetto i profeti d’Israele, inviati da Dio; non una delle loro parole andrà a vuoto. Ogni cosa si realizzerà a suo tempo. Vi sarà maggior sicurezza in Media che in Assiria o in Babilonia. Perché io so e credo che quanto Dio ha detto si compirà e avverrà, e non andrà a vuoto alcuna delle sue parole. I nostri fratelli che abitano il paese d’Israele saranno tutti dispersi e deportati lontano dalla loro amata terra e tutto il paese d’Israele sarà ridotto a un deserto. Anche Samaria e Gerusalemme diventeranno un deserto e il tempio di Dio sarà nell’afflizione e resterà bruciato fino a un certo tempo. 5 Poi di nuovo Dio avrà pietà di loro e li ricondurrà nella terra d’Israele. Essi ricostruiranno il tempio, ma non uguale al primo, fino al momento in cui si compirà il tempo stabilito. Dopo, torneranno tutti dall’esilio e ricostruiranno Gerusalemme nella sua magnificenza, e il tempio di Dio sarà ricostruito, come hanno preannunciato i profeti d’Israele. 6 Tutte le nazioni che si trovano su tutta la terra si convertiranno e temeranno Dio nella verità. Tutti abbandoneranno i loro idoli, che li hanno fatti errare nella menzogna, e benediranno il Dio dei secoli nella giustizia. 7 Tutti gli Israeliti che saranno scampati in quei giorni e si ricorderanno di Dio con sincerità, si raduneranno e verranno a Gerusalemme, e per sempre abiteranno tranquilli la terra di Abramo, che sarà data loro in possesso. Coloro che amano Dio nella verità gioiranno; coloro invece che commettono il peccato e l’ingiustizia spariranno da tutta la terra.

COMMENTO DI GIOVANNI

Mi sembra si possa e si debba sottolineare, nella Parola che oggi il Signore ci regala, il primato assoluto dell’elezione! Le terre e i luoghi, anche i più “sacri”, sono esposti alle vicende e alle violenze della storia. Sembra addirittura che questa “fragilità” di tutto sia quasi “voluta” da Dio. E tutto questo per mettere in evidenza che, pur attraverso passaggi duri, dolorosi e drammatici, l’elezione divina per il suo popolo non cade mai! Così vi propongo l’ascolto delle parole del nostro brano.

Al ver.2 la persona di Tobi viene lodata per la sua fedeltà, e per come egli sia figura emblematica dell’ebreo fedele. Congedandosi dalla vita terrena egli raccomanda a Tobia di trasferire la famiglia da Ninive. La profezia di Israele guida la storia di Israele in mezzo alle vicende del mondo e alle violenze delle grandi nazioni e conduce il piccolo Popolo del Signore con la Parola che Dio gli dona attraverso la legge e i profeti. In questo modo Israele sperimenta la sua elezione come “salvezza”! Da una parte subisce tutti misfatti della vicenda umana, ma proprio in questo vive l’esperienza dell’amore di Dio che lo protegge, che anche lo punisce, ma che sempre, appunto, lo salva.

Il Popolo del Signore resta di fatto il vero protagonista della storia del mondo, e il nostro brano ci dona di questo un’immagine molto bella. Dei profeti dice che “non una delle loro parole andrà a vuoto. Ogni cosa si realizzerà a suo tempo” (ver.4). Ed ecco appunto la certezza del disegno divino sul suo Popolo. Dispersioni e deportazioni, e riduzione della loro amata terra ad un deserto, ma “poi di nuovo Dio avrà pietà di loro e li ricondurrà nella terra di Israele” (ver.5). In fondo, anche il Tempio, e le sue distruzioni e ricostruzioni, accompagnano la storia del Popolo, che resta sempre il cuore dell’attenzione di Dio e della sua azione nella storia.

E infine, e desta meraviglia il carattere deciso e forte dell’affermazione, “tutte le nazioni che si trovano su tutta la terra si convertiranno e temeranno Dio nella verità. Tutti abbandoneranno i loro idoli, che li hanno fatti errare nella menzogna, e benediranno il Dio dei secoli nella giustizia” (ver.6). Penso che tutti avvertiamo con stupore l’assoluta attualità e l’imperiosa esigenza di queste parole! E quindi anche in questa profezia del ritorno di Israele nella sua terra (ver.7), noi percepiamo quanto sia restrittiva un’interpretazione che identifichi questo con il possesso di una terra. E quanto sia viva e potente l’immagine di un ritorno che non può essere che l’incessante conversione dei cuori. In questo modo la storia di Israele diventa storia e prospettiva per tutte le nazioni.

Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.

[lectio] Tobia 14,8-15

 Giovanni Nicolini
14,8 Ora, figli, vi raccomando: servite Dio nella verità e fate ciò che a lui piace. Anche ai vostri figli insegnate a fare la giustizia e l’elemosina, a ricordarsi di Dio, a benedire il suo nome in ogni tempo, nella verità e con tutte le forze. 9 Tu dunque, figlio, parti da Ninive, non restare più qui. Dopo aver sepolto tua madre vicino a me, quel giorno stesso non devi più restare entro i confini di Ninive. Vedo infatti trionfare in essa molta ingiustizia e grande perfidia, e nessuno se ne vergogna. 10 Vedi, figlio, quanto ha fatto Nadab al padre adottivo Achikàr. Non è stato egli costretto a scendere ancora vivo sotto terra? Ma Dio ha rigettato l’infamia in faccia al colpevole: Achikàr ritornò alla luce, mentre Nadab entrò nelle tenebre eterne, perché aveva cercato di uccidere Achikàr. Per aver praticato l’elemosina, Achikàr sfuggì al laccio mortale che gli aveva teso Nadab; Nadab invece cadde in quel laccio, che lo fece perire. 11 Così, figli miei, vedete dove conduce l’elemosina e dove conduce l’iniquità: essa conduce alla morte. Ma ecco, mi manca il respiro!». Essi lo distesero sul letto; morì e fu sepolto con onore.
12 Quando morì la madre, Tobia la seppellì vicino al padre, poi partì per la Media con la moglie e i figli. Abitò a Ecbàtana, presso Raguele suo suocero. 13 Curò con onore i suoceri nella loro vecchiaia e li seppellì a Ecbàtana in Media. Tobia ereditò il patrimonio di Raguele e quello del padre Tobi. 14 Morì all’età di centodiciassette anni onorato da tutti. 15 Prima di morire sentì parlare della rovina di Ninive e vide i prigionieri che venivano deportati in Media per opera di Achikàr, re della Media. Allora benedisse Dio per quanto aveva fatto nei confronti degli abitanti di Ninive e dell’Assiria. Prima di morire poté dunque gioire della sorte di Ninive e benedisse il Signore Dio nei secoli dei secoli.
COMMENTO DI GIOVANNI

Il Libro di Tobia si congeda oggi da noi consegnandoci la bellezza di una serena e grande tradizione famigliare. La speranza di ogni generazione è quella di poter consegnare alla generazione che segue quello che, pur sempre con tanti limiti, ha ricevuto dalla generazione che l’ha preceduta. Passare ai nostri figli quello che abbiamo ricevuto dai nostri padri è l’esordio del grande Salmo 77(78),1-8, che oggi vi consiglio di riprendere. Questa eredità Tobia la raccoglie in quattro termini: servire Dio nella verità, fare ciò che a Lui piace, fare la giustizia, fare l’elemosina. Questo quarto termine consiglio di riceverlo in senso più ampio di quello che nel nostro linguaggio qualifichiamo come “elemosina”. Il termine è in sé molto rilevante e esprime il dono e la realtà della misericordia!. Il traduttore avrebbe fatto meglio a tradurre almeno con “opere di misericordia”,, che non esclude il concretizzarsi della misericordia in un gesto preciso e concreto, ma che la fa nascere da un atteggiamento interiore e da un criterio globale di interpretazione sapienziale. La misericordia è l’amore che dona e si dona senza condizioni, senza limiti, senza attese di restituzione o tornaconto o riconoscimento. E’ bello custodire interiormente la misericordia come sentimento privilegiato della fede stessa! Questo è ciò che i padri devono insegnare e trasmettere ai loro figli per “ricordarsi di Dio, e benedire il suo nome in ogni tempo, nella verità e con tutte le forze”. Così il ver.8.
Mi sembra importante anche che custodiamo la disponibilità a cambiare le localizzazioni e le modalità della nostra vita secondo le esigenze e le ispirazioni della nostra condizione di figli di Dio: così interpreto anche la disposizione di abbandonare Ninive e la sua perversione (ver.9). Entra nell’istruzione di Tobi a Tobia anche la memoria e l’esempio di eventi storici o leggendari (ver.10), di cui potete aver notizia nelle note delle bibbie, eventi che esaltano appunto il valore e la potenza della misericordia.
Ed è molto bello, e di questo voglio oggi particolarmente ringraziare il Signore, accorgersi che invecchiare è entrare in quello stesso orizzonte sapienziale che abbiamo ricevuto dai nostri padri e che possiamo ora trasmettere ai nostri figli. E’ bello potere in certo modo continuare ad essere figli trasmettendo quello che abbiamo ricevuto dai nostri padri!
E Ninive? E’ distrutta, o, come in questi giorni abbiamo ascoltato nella lettura domenicale del Libro di Giona, è stata salvata? Chiedo scusa per questa “inclusione”, ma mi rallegra pensare che la vecchia Ninive sia veramente finita, per risorgere alla vita nuova dei figli di Dio!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.

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